Superschiarente vs decolorante: quando utilizzare la colorazione ad ossidazione e quando ricorrere al decolorante
Il desiderio di una chioma bionda-che sia un colore unito oppure sotto forma di mèches- sfiora tutte le donne almeno una volta nella vita. Il biondo, nelle sue infinite sfumature -dorato, leggermente ramato, oppure dalle tonalità più fredde che virano sul perla o sull’irisèe- è in grado di regalare luminosità a qualsiasi volto e di addolcire lineamenti duri o marcati, soprattutto nelle donne agè che vogliono dimostrare qualche anno in meno. Due tipologie di prodotti che non possono assolutamente mancare nell’armamentario delle blondie addicted sono i superschiarenti (facenti parte della categoria delle tinture a ossidazione) e la polvere decolorante. Ma quando utilizzare l’uno e quando l’altro? Le schiariture ottenibili con i superschiarenti sono più blande rispetto a quelle raggiungibili con la polvere decolorante; d’altro canto, la salute del capello è maggiormente preservata ricorrendo ai primi. I superschiarenti sono tinture ad ossidazione che non rilasciano un deposito di colore permanente sulla capigliatura, utilizzano pigmenti presviluppati in grado di neutralizzare i tipici viraggi di colore gialli oppure gialli-aranciati conseguenti alla schiaritura del capello. Posseggono un potenziale di schiaritura di 4 toni, quindi più alto rispetto alle tinture ad ossidazione tradizionali (le quali si fermano a 3 toni) e sono particolarmente indicati per basi bionde naturali non troppo scure (dal 6.0, ossia biondo scuro naturale , in su sulla scala delle altezze di tono). Questo significa che partendo da un biondo scuro naturale (6.0 o 6 sulla scala delle altezze di tono) è possibile raggiungere un biondo chiarissimo platino (contrassegnato dal numero 10 o 10.0). Inoltre, è il prodotto ideale per schiarire i capelli grossi, i quali hanno una maggiore resistenza ai trattamenti chimici e schiariscono un tono in meno rispetto ai capelli fini e a quelli con una media circonferenza del fusto. Tuttavia, i superschiarenti rientrano nel perimetro delle tinture ad ossidazione che, in quanto tali, non hanno potere schiarente su una colorazione effettuata in precedenza. Un errore piuttosto inflazionato è quello di stenderli su una capigliatura già trattata con un colore permanente più scuro: in tal caso, l’unico esito che si otterà sarà una sensibilizzazione delle lunghezze. Il decolorante non soffre questi limiti, dal momento che è in grado di schiarire sia i capelli naturali che quelli colorati ed è efficace su tutte le altezze di tono, anche sulle basi più scure. E’ la tecnica di schiaritura più intesa, con potenziale di azione schiarente che può arrivare a 6-7 toni, ma è anche la più stressante per la capigliatura. Difatti, il decolorante agisce distruggendo i pigmenti di melanina contenuti all’interno della fibra capillare ed è un trattamento ben più aggressivo rispetto alla colorazione ad ossidazione. Per questo motivo il consiglio è, laddove possibile, quello di ricorrere al superschiarente per ottenere una capigliatura bionda, oppure delle mèches o dei giochi di luce sui capelli secondo le tecniche di hair colouring più in voga. Vuoi saperne di più sull’applicazione di questi prodotti? Leggi i prossimi post!